Stanotte tra Pacquiao e Thurman un match da tripla

Stanotte al MGM Grand di Las Vegas si disputerà un match dal pronostico incerto e dalle mille sfaccettature visto che saranno di fronte nella categoria dei welter per il Supermondiale WBA Keith Thurman (+29, 21 per ko) e Manny Pacquiao (+ 61, 39 per ko, – 7, =2). Indubbiamente si tratta di un grande match con risonanza più che buona, che avrà il suo metro di paragone più che sul pubblico presente, senz’altro numeroso,  sulle richieste PPV. I due interpellati per una previsione lo hanno fatto logicamente a loro favore profetizzando entrambi che il match non andrà oltre la sesta ripresa. Sul piatto della bilancia a favore di Thurman ci sono i 30 anni, la maggiore velocità e il fatto di combattere nella sua categoria naturale; mentre per Pacquiao sulla bilancia ci sono a sfavore i 40 anni, una carriera lunghissima e logorante, controbilanciata da un’eccezionale vitalità, che ne fanno ancora oggi un oggetto imprevedibile capace di qualsiasi risultato. Pacman logicamente combatte con il contagocce, ma arriva puntualmente nelle migliori condizioni, ha cominciato da peso mosca per arrivare ai welter, lasciando per strada qualcosa, ma acquistandone in cambio altre. Ha combattuto per il mondiale 24 volte, con 18 vittorie cominciando da peso mosca nel 1998. Quest’anno ha battuto Adrien Broner ed è un successo da non sottovalutare.

Keith Thurman fin dal suo esordio era apparso come l’uomo nuovo della categoria. I suoi avversari cadevano come birilli, molti nel 1° round, cosa che gli appiccicò l’etichetta “one man”. La ricerca del ko per lui sembrava l’unico sistema per vincere. Poi la metamorfosi e neanche a farlo apposta molti la fecero coincidere con il match disputato con Leonard Bundu nel 2014. Il titolo era valevole ad interim per la WBA e il nostro pugile va giù al primo round, praticamente confermando la potenza dell’americano. Ma Bundu si rialza e reagisce. Thurman non cerca più la soluzione prima del limite scegliendo quella di girare attorno all’avversario per colpire di rimessa. Da quel match il pugile statunitense combatte altre 5 volte vincendo prima del limite solo su Luis Collazo. Thurman batte comunque gente di valore come Robert Guerrero, Shawn Porter, Danny Garcia e da ultimo il non trascendentale Josesito Lopez, in un match tutt’altro che convincente, giustificato forse dal fatto della sua assenza sul ring da quasi due anni.

E’ Thurman più che Pacquiao a dover rispondere stanotte a parecchi interrogativi, visto che il filippino più che dimostrare la sua bravura sarà chiamato a tastare se per il campione fu vera gloria. Thurman viene accostato per i prossimi mesi ai nomi che vanno per la maggiore come Terence Crawford ed Errol Spence, oppure nella categoria superiore, visto che qualche sacrificio lo deve fare per mantenere il peso. C’è solo un ma…anzi un Pacman di mezzo.

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